Home » RISCHIO CARDIOMETABOLICO » ASCVD-Risk-Estimator

ASCVD-Risk-Estimator

Le nuove carte del rischio americane pubblicate online sul sito cardiosouce.org

 Married and Best FriendsLo specialista esperto in malattie cardiometaboliche spiega ai coniugi Alberto e Anna come si determina il rischio cardiometabolico globale. Dopo aver illustrato le carte del rischio cardiovascolare europee SCORE e spiegato i loro limiti, introduce un nuovo strumento, più utile, di valutazione del rischio cardiovascolare.

A mio parere, uno strumento decisamente più utile delle carte SCORE, è il calcolatore realizzato recentemente dalle società scientifiche americane ACC-AHA: chiamato ASCVD-Risk-Estimator e presente all’indirizzo http://tools.cardiosource.org/ASCVD-Risk-Estimator/.

Questo calcolatore fornisce la stima di eventi cardiovascolari (fatali e non fatali) del soggetto nei successivi 10 e 30 anni, utilizzando i seguenti parametri:

  • età, sesso, razza, pressione sistolica, colesterolo totale e HDL; fumo
  • presenza o no di diabete,
  • trattamento  o no dell’ipertensione.

Quindi, mentre le carte del rischio cardiovascoalare europee SCORE valutano solo la mortalità attribuibile ai fattori di rischio tradizionali, l’ASCVD-Risk-Estimator valuta la morbilità e mortalità dovuta anche al diabete e in parte alla sindrome metabolica (fig. 3b).

fig. 3b fatt CV -carte

Le carte del rischio di mortalità cardiovascolare SCORE valutano (freccia rossa) gli effetti dei fattori di rischio tradizionali. Il calcolatore del rischio cardiovascolare elaborato dalle società scientifiche americane ACC-AHA è uno strumento di valutazione più completo perché predicono la morbilità e mortalità cardiovascolare e inoltre valutano (frecce blu) i fattori di rischio tradizionali,  il diabete e alcuni elementi della sindrome metabolica (pressione arteriosa e HDL). 

Il limite  di tutti i sistemi di previsione del rischio

Il loro limite è quello di derivare il rischio da una popolazione di soggetti (che condivide con il nostro paziente solo alcune caratteristiche), e di attribuire tale rischio al nostro paziente, il quale può avere invece una situazione clinica più complessa, per la coesistenza di altri fattori di rischio oltre ai classici (per esempio la sindrome metabolica, apoB, Lp (a) ecc)  e  di danni d’organo bersaglio (o  TOD, target organ damage), per es. l’ipertrofia del cuore, la presenza di albumina nelle urine, l’ispessimento della intima-media e la formazione di placche rilevabili nelle arterie carotidi. I TOD sono condizioni cliniche che non disturbano al paziente ma precedono nel tempo lo sviluppo delle malattie cardiovascolari.

Ad esempio l’ipertensione arteriosa determina dapprima l’ipertrofia del cuore e in seguito lo scompenso cardiaco. L’ipercolesterolemia causa la formazione delle placche ateromasiche nelle coronarie, che complicandosi determinano trombosi e infarto.

Il compito del clinico

Il medico clinico non deve salvaguardare la salute di una popolazione in astratto (compito affidato agli epidemiologi e ai ricercatori clinici): il suo compito contrattuale è quello di prendersi cura del singolo paziente. Egli pertanto deve personalizzare il rischio cardiovascolare del suo assistito: ma questo cosa vuol dire?

Leggi il seguito della storia                                                                                                     Torna indietro

Tags :
Previous post link
Next post link

About asasso1956@gmail.com

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Scroll To Top