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IL GLUCOMETRO

E’ il dispositivo medicale più semplice per rilevare la glicemia capillare: il paziente ottiene un piccola goccia di sangue pungendosi il polpastrello di un dito. Il sangue viene applicato sull’estremità libera della striscia reattiva, mentre l’altra è inserita nell’apposita apertura del glucometro (fig. 1).
Aspetti importanti riguardano l’utilizzo del glucometro e l’interpretazione dei risultati. E’ opportuno sottolineare che prima dell’uso del glucometro il paziente deve  lavare e  asciugare bene le mani prima di pungersi per procurarsi la goccia di sangue capillare: la presenza di acqua o sporcizia (per es.  residuo di succo di frutta) sui polpastrelli delle dita possono alterare il risultato glicemico.

In commercio esistono numerosi glucometri basati tuttavia soltanto su 2 tipi di reazioni enzimatiche ossido-riduttive fondamentali:
1. glucometri basati sulla reazione della glucosio ossidasi (GOD), in cui l’accettore finale di elettroni è l’ossigeno
2. glucometri  basati sulla reazione della glucosio-deidrogenasi (GHD), in cui l’accettore finale di elettroni è un cofattore enzimatico (NAD, FAD o PQQ).
La striscia reattiva a contatto con la goccia di sangue genera una microcorrente di elettroni proporzionale al valore glicemico, che viene rilevata da un elettrodo (trasduttore elettrochimico).
Ogni metodica ha i suoi vantaggi e svantaggi. Si raccomanda pertanto ai diabetici di usare esclusivamente il glucometro consigliato dal loro medico, il quale nella scelta dovrà tener conto
– di eventuali comorbilità del paziente (per es. i pazienti ipossiemici non dovrebbero utilizzare glucometri GOD-basati, mentre quelli in dialisi dovrebbero evitare quelli di tipo GDH-PQQ),
-dell’affidabilità e accuratezza del dispositivo consigliato (conformità alle norme ISO 15197 del 2013, tab. 1)
-di tutti i fattori interferenti sulle misurazioni del glucometro. Infine, è  buona norma verificare ogni tanto l’accuratezza del proprio glucometro confrontandolo con le glicemie valutate in laboratorio su sangue venoso (in corso di un profilo glicemico) oppure attraverso l’utilizzo di soluzioni di controllo (se presenti nel kit associato al glucometro).
Tab. 1 –  Norme ISO 15197 del 2013 che sono applicate ai moderni glucometri

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